Fotografia in bianco e nero di Josef Strauch del 1956: è visibile dalla testa alle spalle e indossa un abito scuro e una cravatta. Strauch è in piedi, di profilo, leggermente a sinistra e non guarda la macchina fotografica.
Joseph Strauch nel 1956 © Der Spiegel

Josef Strauch

* " 7 luglio 1910" – Königshütte
† "14 maggio 1970" – Magonza

Nato in Alta Slesia, nel 1929 si arruola nella Reichswehr, l’esercito della Repubblica di Weimar e inizia a fare carriera. Durante la seconda guerra mondiale partecipa all’occupazione della Polonia, poi a diverse campagne in Francia, nei Balcani e sul fronte orientale. Nell’estate 1944 viene trasferito in Italia, promosso comandante del reparto esplorante corazzato della 26. Panzer-Division. Il 22 agosto viene affidata a questa unità un’operazione di rastrellamento nel Padule di Fucecchio, che, agli ordini di Strauch, è condotta con particolare violenza contro i civili. Prigioniero alleato, nel 1947 Strauch viene processato e condannato per questa strage, ma nel 1949 ottiene la grazia dal presidente della Repubblica italiana.

Nazionalità
tedesca
Formazione
Reichswehr, Wehrmacht
Tipologia
Heer
Iscrizione alla NSDAP
non risulta
Forza armata
Wehrmacht
Unità
Panzer-Aufklärungs-Abteilung 26, 26. Panzerdivision
Periodo di attività
1929-1945
Grado
Capitano di cavalleria (Rittmeister)
Campagne nella seconda guerra mondiale
Sudeti 1938
Polonia 1939
Francia 1940
Jugoslavia 1941
Operazione Barbarossa 1941
Fronte orientale 1942
Italia 1944-1945
Massacri confermati

Padule di Fucecchio

Dopoguerra

Processo e condanna in Italia
Uomo politico e dirigente del Gesamtdeutscher Block/Bund der Heimatvertriebenen und Entrechteten (GB/BHE)

Formazione ed esperienza in guerra

Il 22 agosto 1944, in preparazione dell’operazione di rastrellamento nel Padule di Fucecchio, il comandante della divisione affidò a Strauch il compito di annientare le "bande", precisando a voce che tutti i civili incontrati nel corso dell’azione andavano considerati alla stregua di partigiani e uccisi, senza riguardo per l’età e il sesso.

Coinvolgimento nelle stragi di civili

Condannato a sei anni di detenzione per concorso alla strage del Padule, nel dicembre 1949 Strauch fu graziato dal presidente della Repubblica italiana Luigi Einaudi in seguito all’intervento del governo Adenauer.

Nel dopoguerra

Fonti

Le principali fonti per la ricostruzione della biografia di Josef Strauch sono il fascicolo personale conservato presso il Bundesarchiv-Militärarchiv di Friburgo (PERS 6/684979) e i materiali che si trovano a Wiesbaden presso l’archivio centrale dell’Assia [Hessisches Hauptstaatsarchiv] (Abt. 527/II Nr. 24719 e Abt. 546 Nr. 270-273). Altrettanto importanti i documenti processuali conservati a Londra presso i National Archives (WO 235/335, Crasemann Trial, Padua e WO 235/368, Trial of Albert Kesselring, Venice) e in Italia, da richiedere alla Procura generale militare a Roma.

Bibliografia

Carlo Gentile, I crimini di guerra tedeschi in Italia 1943-1945, Torino, Einaudi, 2015, pp. 424-425.

Autore 

Autore: Carlo Gentile

© Progetto "Le stragi nell’Italia occupata (1943-1945) nella memoria dei loro autori".

2023

Testo: CC BY NC SA 4.0

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